Franca Merla la dottoressa del metodo Samer intervistata da La Favola del Successo

Interviste

Benvenuta, dottoressa Franca Merla. Siamo lieti di averla con noi oggi per l’intervista con La Favola del Successo. Il nostro obiettivo è raccontare storie ed esperienze di professionisti e imprenditori che trasformano le loro sfide in valore per gli altri.

Per cominciare, ci racconti qualcosa di lei, della sua storia e di cosa l’ha portata a intraprendere la sua carriera.

Fin da piccola ho avuto una vita piuttosto travagliata. Sono nata con alcune complicazioni, a causa dell’uso del forcipe durante il parto, che hanno avuto ripercussioni sulla mia colonna vertebrale. Questo ha comportato una serie di problemi che hanno influenzato la mia infanzia. Ad esempio, soffrivo di perdita di urina involontaria durante il sonno. I miei genitori mi portarono da numerosi medici nel tentativo di capirne la causa, ma senza risultati concreti. Solo più tardi, grazie alla medicina funzionale e alla medicina cinese, ho compreso che il problema poteva essere legato a una debolezza del meridiano del rene, probabilmente dovuta alle manipolazioni subite durante la nascita. Questo squilibrio ha influenzato la mia postura e la mia crescita”.

Quindi fin dall’infanzia ha affrontato ostacoli fisici che hanno condizionato la sua vita quotidiana?

“Esattamente. Ho avuto difficoltà motorie che mi hanno impedito di vivere serenamente molte esperienze tipiche della mia età, come le vacanze con gli amici. Nonostante tutto, ho sempre cercato di essere attiva: praticavo sport, giocavo a tennis, uscivo con gli amici. Tuttavia, verso i 15 anni, ho iniziato a notare un peggioramento: le mie gambe non rispondevano più come avrebbero dovuto. Sentivo di non avere più il controllo sui miei movimenti. Dopo numerose visite ed esami, i medici mi diagnosticarono una sindrome cerebellare acuta. Fu allora che decisi di studiare medicina: volevo capire fino in fondo la malattia che mi affliggeva”.

Quindi è stato il desiderio di comprendere il suo problema a spingerla verso la medicina?

“Sì, ma non è stato un percorso facile. Gli studi di medicina e chirurgia sono impegnativi, e io dovevo affrontarli con le difficoltà motorie che mi accompagnavano. Nonostante tutto, mi sono laureata. Volevo specializzarmi in neurologia, ma i turni in ospedale erano troppo faticosi per me. Così, ho cercato un’altra strada e mi sono dedicata a corsi di medicina alternativa, focalizzandomi sulle manipolazioni vertebrali”.

È qui che entra in gioco il metodo che ha sviluppato?

“Esatto. Ho avuto la fortuna di incontrare una professoressa dell’Università di Pavia, anch’essa affetta da sclerosi multipla, che mi ha fatto capire come il trattamento della colonna vertebrale potesse migliorare notevolmente la mia condizione. Così, ho approfondito le manipolazioni vertebrali e ho sviluppato un metodo che ho chiamato “Metodologia Samer”. Questo metodo si basa sul migliorare la circolazione sanguigna verso l’ipofisi, la ghiandola principale che regola molte funzioni dell’organismo. Il mio obiettivo era migliorare la postura e, di conseguenza, il benessere generale dei pazienti”.

E ha ottenuto risultati concreti con i suoi pazienti?

“Sì, i risultati sono stati sorprendenti. Ho trattato pazienti provenienti da diverse parti d’Italia, dalla Liguria al Sud. Tuttavia, con la pandemia da Covid-19, le manipolazioni vertebrali hanno perso visibilità e il mio lavoro si è ridotto drasticamente. Oggi cerco persone interessate a collaborare con me, a diffondere questa metodologia e a investire in un approccio terapeutico che potrebbe aiutare molti pazienti con patologie neurologiche, incluse l’Alzheimer e la sclerosi multipla”.

Quindi il suo metodo non si limita solo alla parte strutturale del corpo, ma anche alla componente chimica e metabolica?

“Esatto. Non si tratta solo di manipolazione fisica, ma anche di supporto con farmaci naturali e omeopatici. Collaboro con aziende specializzate in prodotti fitoterapici titolati per fornire terapie integrate. L’idea è che il corpo, se correttamente stimolato, possa rigenerarsi e migliorare”.

Un aspetto interessante che abbiamo toccato è l’abuso di farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Lei ha parlato della sua esperienza con l’aspirina. Quanto è importante informare le persone sui rischi dell’automedicazione?

“È fondamentale! L’uso eccessivo di antidolorifici può alterare il pH corporeo, favorendo l’insorgere di patologie croniche. Io stessa, da giovane, curavo gli ascessi dentali con l’aspirina, senza sapere che stavo acidificando il mio organismo e creando le basi per la mia malattia”.

Anche l’alimentazione gioca un ruolo cruciale, vero?

“Assolutamente. Sono pugliese e conosco bene il piacere di una buona cucina, ma so anche quanto alcuni cibi possano essere dannosi. Troppa frittura, alimenti acidi come le melanzane, l’eccesso di zuccheri: tutto ciò contribuisce all’infiammazione. Bisogna trovare un equilibrio tra il piacere del cibo e la salute”.

Un altro tema interessante è l’integrazione. Molte persone assumono vitamine senza sapere che alcune, se prese in eccesso, possono essere dannose.

“Sì, la vitamina D, ad esempio, è fondamentale, ma in eccesso diventa tossica. Lo stesso vale per la B-12. È importante basarsi su esami specifici come il mineralogramma per sapere cosa realmente manca al corpo”.

Dottoressa Merla, è stato un piacere ascoltare la sua esperienza. Il suo messaggio è chiaro: migliorare la qualità della vita attraverso la consapevolezza e un approccio olistico.

“Grazie a voi. Spero che la mia storia e il mio metodo possano aiutare molte persone. La mia sofferenza ha avuto un senso se può servire agli altri”.

E con questa riflessione concludiamo la nostra intervista. Grazie, dottoressa Merla, e speriamo di vederla presto in libreria con il suo libro!

 

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA CON FRANCA MERLA:

 

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